Nella valanga di Orbán, una piccola ma importante vittoria per i Verdi ungheresi


Ph. Béres Attila / Magyar Nemzet 

In seguito alle elezioni parlamentari svoltesi ieri in Ungheria, la co-presidente dei Verdi Europei Monica Frassoni ha così commentato:

“Secondo il risultato delle elezioni ungheresi, il primo ministro Orbán è riuscito a ottenere il mandato cui mirava, anche grazie a una legge elettorale esplicitamente favorevole al suo partito Fidesz e che trasforma la maggior percentuale di voti in una maggioranza parlamentare dei due terzi. L’elevata affluenza alle urne ha fatto il resto.

 La conseguenza più preoccupante è l’indebolimento dell’opposizione, che non sarà in grado di impedire a Orbán di cambiare la costituzione ungherese: è una sconfitta di dimensioni così inaspettate che ha spinto alle dimissioni i vari leader dei partiti perdenti. Occorre capire le ragioni di questo risultato, ma di sicuro un ruolo fondamentale è stato giocato dalle minacce e intimidazioni subite dei media durante la campagna elettorale. Questo è un segnale molto pericoloso sia per l’opposizione politica sia per la stessa libertà di espressione, che dimostra chiaramente come lo smantellamento sistematico delle strutture di controllo democratico in atto in Ungheria, che procede in maniera indisturbata a partire dalla salita di Orbán al potere, stia dando i suoi frutti velenosi.

In questo contesto emerge la gravissima responsabilità del Partito Popolare Europeo di Antonio Tajani e Manfred Weber, i quali in questi anni (e anche in occasione di questa campagna elettorale) hanno legittimato un operato da parte del loro membro ungherese che si è rivelato sempre più autoritario e xenofobo, contrario ai valori democratici europei che il PPE dice di rappresentare.

I Verdi di Lehet Más a Politika (LMP), membro ungherese del Partito Verde europeo, hanno conquistato nuovi seggi: le nostre congratulazioni vanno alla loro leader Bernadett Szél e ai suoi colleghi, che hanno affrontato e superato una campagna di vili e odiosi attacchi ad personam da parte di Fidesz. Questo dimostra che la strada per cambiare davvero la politica è tortuosa e ripida, ma esiste ed è possibile percorrerla.

Assicuriamo ai Verdi ungheresi il sostegno dei Verdi Europei nel difficilissimo lavoro che li attende.”

 

Bruxelles, 9 aprile 2018