Lacrime di coccodrillo, risata da caimano. I disastri di oggi logica conseguenza delle scelte politiche sbagliate, con la Lega in prima fila. Dall’ecologismo una vera alternativa per salvare il Paese: 28 novembre appuntamento a Roma


L’Italia crolla, decine di cittadini muoiono.

Premier e Vicepremier non trovano di meglio che scaricare le colpe su regole e ambientalisti, quando ciò che accade è conseguenza di politiche scellerate che da decenni ci guidano dritti dritti sulla strada che porta ad un cambiamento climatico irreversibile e disastroso.

Il Presidente del Consiglio Conte se ne esce con l’infelice frase per cui i vincoli ambientali sarebbero un “intralcio burocratico” alla messa in sicurezza del territorio: per lui la vita delle persone viene prima. E chi dice il contrario? Ma Conte dovrebbe sapere che i vincoli e le regole, se rispettati, servono proprio a salvare vite.

Il Vice Salvini, ovviamente, non ha difficoltà a fare di peggio. Il Governo giallo-nero dimostra ancora la propria colpevole ignoranza e indifferenza verso la vera causa di questo disastro, ossia le politiche inadeguate di contrasto al cambiamento climatico di chi ha governato il Paese negli ultimi decenni, la preferenza alle grandi opere inutili rispetto alla cura del territorio, la inosservanza delle leggi sull’abusivismo. Del resto Salvini, da europarlamentare, fu tra i pochi a votare contro la ratifica dell’Accordo di Parigi. Dal Veneto il Ministro blatera di “ambientalisti da salotto”, ma farebbe meglio a pensare ad altre poltrone: quelle che la Lega occupa da un ventennio di Veneto e Lombardia. E quali sono le regioni più cementificate d’Italia? Veneto e Lombardia, che doppiano la media nazionale con quasi il 13% della superficie ricoperta di cemento. E non possiamo scordarci della Liguria, altra regione in mano oggi a Lega e Forza Italia, ma prima al PD, che puntualmente ad ogni autunno è in ginocchio a causa della cementificazione selvaggia.

Vogliamo fare finta di non ricordare che la Lega ha governato per anni insieme a Berlusconi, e ha votato con lui gli ultimi, infimi, condoni edilizi? No, non lo scordiamo. E non scordiamo quanto questa scelta sia costata al paese in termini di vita umane, di opportunità di sviluppo economico e nuovi lavori mancate, di risorse sprecate, di patrimonio naturale distrutto.

Oggi il suo governo versa lacrime di coccodrillo, nascondendo dietro ad un selfie il ghigno da caimano, ma approva il condono edilizio per Ischia.

La colpa non è degli ambientalisti, ma del fatto che non siano stati ascoltati. Gli ambientalisti sono sempre stati in prima linea nel denunciare il consumo del suolo, proponendo azioni e politiche efficaci da intraprendere, attraverso petizioni e iniziative popolari che hanno cercato di spingere i vari Governi ad iniziative concrete per adottare una politica “cemento zero”, trovando però indifferenza sia dai Governi che dai mass media.

Gli ecologisti in tutta Europa portano da tempo il tema della lotta al cambiamento climatico, della trasformazione del modello economico e della difesa del suolo al centro del dibattito politico. E’ il momento di farlo anche in Italia: la lotta al cambiamento climatico e la trasformazione del sistema economico e sociale devono diventare la missione della nuova Europa che vogliamo costruire. Il 28 novembre, a pochi giorni dall’inizio della COP24, vi invitiamo a Roma per parlare degli effetti dei cambiamenti climatici in Italia e delle politiche per affrontarlo seriamente.

Marco Affronte (Europarlamentare Verdi/ALE) – Angelo Bonelli (Federazione Verdi) – Beatrice Brignone (Segretaria Possibile) – Brigitte Foppa (co-portavoce Verdi Grüne Vërc Südtirol/Alto Adige) Monica Frassoni (Co-Presidente Verdi Europei) – Marco Furfaro (Coordinatore Nazionale Futura) – Carmine Maturo (Green Italia) – Rossella Muroni (Deputata LeU) – Alessio Pascucci (Coordinatore Nazionale Italia in Comune) – Tobias Planer (co-portavoce Verdi Grüne Vërc Südtirol/Alto Adige) - Luana Zanella (Federazione Verdi)

 

Bruxelles, 5 novembre 2018