La decisione di annullare il voto a Istanbul è una macchia per la democrazia


 

Ieri la commissione elettorale turca ha dichiarato che le ultime elezioni comunali di Istanbul non sono state valide per presupposte irregolarità e ha chiesto un nuovo voto il 23 giugno. Il nuovo voto riguarderebbe solo il sindaco e non il consiglio comunale, dove aveva vinto invece il partito governativo AKP.

La co-presidente del Partito Verde Europeo Monica Frassoni ha dichiarato:

«È un duro colpo prima di tutto alla democrazia turca, perché si dimostra che l’arbitro non è più in grado di avere un ruolo imparziale. Ma la rimozione illegale del sindaco uscito vincitore dalle urne non cambia il fatto che Erdoğan e il suo regime autocratico stiano perdendo terreno: non riescono a rispondere alle aspettative della gente e indeboliscono le strutture democratiche e le potenzialità economiche del Paese. Noi siamo a fianco di coloro che lottano per la democrazia e la crescita economica sostenibile».

Hanno detto i co-presidenti del partito verde turco Eylem Tuncaelli e Sinan Tutal:

«La decisione dell'Alta commissione elettorale turca di rovesciare i risultati delle elezioni comunali di Istanbul sarà ricordata come una macchia nella storia della democrazia. Nel prendere tale decisione, l'Alta commissione ha dimostrato di essere pronta a piegarsi a un regime autocratico. Si tratta di una decisione politica illegale che ne mina totalmente l'indipendenza e la credibilità».

«Il blocco al potere dell'AKP-MHP ha subito una sconfitta elettorale e dimostra di non saper perdere. Annullare le elezioni, specialmente a Istanbul, è indice del fatto che pensano alla propria sopravvivenza e non alla volontà e all'interesse della Turchia».

«I Verdi e le altre forze democratiche in Turchia non rimarranno in silenzio di fronte a questa decisione antidemocratica e continueranno a sostenere la volontà del popolo che ha scelto Ekrem İmamoğlu. Le forze della democrazia, della giustizia e del diritto trionferanno».

 

Bruxelles, 7 maggio 2019