l rischio di un conflitto violento in Catalogna è sempre più concreto, la UE non può perdere tempo


In seguito alla riunione dei membri della dichiarazione di Saragozza indetta dal leader di Podemos Pablo Iglesias a Madrid, la co-Presidente dei Verdi Europei Monica Frassoni ha dichiarato:

“Su richiesta di Iniciativa per Catalunya Verds e di Equo, ho partecipato in qualità di osservatrice alla riunione convocata a Madrid da Pablo Iglesias tra i membri firmatari della dichiarazione di Saragozza, che alcuni mesi fa avevano tentato di trovare un accordo riguardo la convocazione di un referendum condiviso sulla questione dell’indipendenza della Catalogna. Oltre a Podemos e ai suoi alleati, hanno partecipato i partiti di governo catalano e il Partito nazionalista basco, oltre a esponenti dei due maggiori sindacati spagnoli, Comisiones Obreras e UGT. Grandi assenti, i socialisti di Sanchez. Tra gli osservatori europei vi erano esponenti della Linke e della Sinistra Europea.  

Ci troviamo in un momento in cui, dopo il discorso poco conciliatorio del re Felipe VI e a causa dell’atteggiamento di assoluta chiusura del governo di Rajoy, il rischio di una dichiarazione unilaterale di indipendenza da parte del presidente della Generalitat catalana Carles Puidgemont diventa sempre più concreto, con conseguenze che si fanno ogni giorno più preoccupanti.

Durante la riunione, ho espresso il sostegno dei Verdi Europei a tutti gli sforzi in atto per evitare una escalation, così come la preoccupazione per il rischio che i settori più duri della destra spagnola non aspettino altro per giustificare la dichiarazione dello stato di emergenza e della sospensione dell’autonomia catalana. Le conseguenze sarebbero difficili da prevedere, ma, vista l’azione repressiva della polizia lo scorso 1 ottobre e la massiccia mobilitazione popolare, non possono che essere estremamente pericolose. Ho anche sottolineato che, se questo dovesse avvenire, la labile speranza che l’UE possa giocare un ruolo di mediatore, o almeno possa intervenire per calmare il gioco, scomparirebbe del tutto. 

La riunione si è conclusa con l’accordo per un tentativo di chiedere al governo e alla Generalitat di mostrare disponibilità a iniziare un negoziato su chi possa fungere da mediatore in questo conflitto. Il tentativo è anche quello di guadagnare tempo. La tensione monta e la paura di molti cittadini aumenta.

Pablo Iglesias ha successivamente dichiarato di avere contattato Puidgemont e Rajoy e che nessuno dei due gli ha detto subito di no.

Ormai questa non è più una questione interna di un paese membro della UE. Al Parlamento europeo i Verdi oggi hanno chiesto esplicitamente alla UE di intervenire. Dato il rischio concreto di deriva violenta del conflitto, non c’è tempo per trastullarsi in dispute giuridiche e cavilli. Questo è un problema politico dove due legittimità che si credono - a torto o a ragione - giustificate si affrontano. La soluzione in questi casi è sempre stata la violenza o il dialogo. Ora è il tempo di costruire ponti e la Commissione europea non può continuare a guardare dall’altra parte.

Noi continueremo anche a chiedere ai partiti europei, in particolare ai popolari di Tajani e ai socialisti di Pittella, di reagire e di intervenire con i loro omologhi spagnoli per spingerli a uscire dallo stato di ipnosi nazionalista nel quale molti di loro giacciono. Se l’Europa serve a qualcosa, deve battere un colpo.

 

Madrid, 4 Ottobre 2017