Decreto rinnovabili: basta esitazioni e ambiguità


In occasione della consultazione pubblica sul decreto sulle rinnovabili indetta dal Ministero per lo Sviluppo Economico per domani martedì 25 settembre, la co-presidente dei Verdi Europei Monica Frassoni, la deputata di Liberi e Uguali Rossella Muroni e l’eurodeputato dei Verdi/ALE Marco Affronte hanno dichiarato:

“Il vicepremier e Ministro Di Maio ha convocato per domani 25 settembre una consultazione ampia tra istituzioni, mondo dell’industria e delle associazioni per discutere di una nuova versione del decreto sulle rinnovabili, in ritardo ormai di anni, e in risposta alle giuste e dure critiche già suscitate dalla proposta di decreto che era addirittura peggiorativa della “bozza Calenda”. Questa discussione avviene nel contesto dell’accordo raggiunto tra il Parlamento europeo e il Consiglio circa la nuova direttiva sulle rinnovabili, la cui definitiva adozione è prevista per il prossimo novembre e che concederà soltanto 2 anni per il suo recepimento nazionale. 

Ci aspettiamo che dalla consultazione emerga un deciso e radicale cambio di rotta da parte del governo italiano, che si apra a una normativa ambiziosa ed efficace in grado di sbloccare investimenti e creare occupazione e riporti l’Italia all’avanguardia della trasformazione del modello energetico. Dopo anni di assenza, l’Italia deve avere l’ambizione di sfruttare appieno le proprie potenzialità nel campo della produzione di energie pulite e dell’efficienza energetica e anticipare al massimo la messa in atto dei target fissati recentemente in ambito europeo. 

È stato proprio il nuovo governo italiano ad aver contribuito a questi nuovi target molto più ambiziosi: che ora invece si proponga una quantità di nuove rinnovabili da qui al 2021 irrisoria rispetto agli obiettivi europei del 2030, non fa che dimostrare, per l’ennesima volta, la contraddizione tra le dichiarazioni del governo e le sue azioni effettive.

Non è più il momento di esitare: chiediamo che il governo sia coerente con gli impegni presi in sede europea e intraprenda una politica energetica coraggiosa e radicalmente diversa, che passi anche dal rafforzamento delle norme a sostegno dell’autoproduzione e delle comunità energetiche, necessarie per attivare importanti investimenti per lo sviluppo delle rinnovabili nel paese.”

 

Bruxelles, 24 settembre 2018